Luigi Santucci

Opere IV

Romanzo

Questo ultimo volume dell’opera omnia di Luigi Santucci comprende sei titoli. Il primo è il romanzo del 1979 Il Mandragolo, ambientato a Bellagio, sul Lago di Como, dove l’autore trascorreva i mesi estivi. È una fantomatica guerra tra Vivi e Morti che si conclude con una stralunata “redenzione”. Il secondo è Il ballo della sposa (1985), breve romanzo in cui la protagonista Agnes s’imbarca nella Crociata dei bambinelli verso la Terra Santa, accompagnata dal suo gatto soriano Barbassore. Segue poi Manoscritto da Itaca (1991) che dà il titolo a una raccolta di racconti. Nel primo, che dà il titolo al volume, il protagonista è un moderno e originalissimo Ulisse che si accusa di “paradossi e sogni”. Abbiamo quindi Il cuore dell’inverno (1992), libro tra narrativa, saggistica e memoria. Questa stagione, che rappresenta metaforicamente il crepuscolo della vita, è affrontata e celebrata come progetto apologetico di una possibile “felicità”. È la volta poi di Éschaton (1999), uscito poco prima della morte dell’autore. Si tratta di una parafrasi, in chiave moderna, della Divina Commedia: in questo caso il “viaggio” è rappresentato dall’introspezione nel chiuso di un circuito psichico; un pellegrinaggio all’interno del proprio Io. L’Inferno qui è semplicemente il nulla, l’annientamento dell’uomo, l’orribile vuoto. Il Purgatorio è il ripercorrere, nel portento di una spietata memoria, le viltà della nostra esistenza umana. Infine, il Paradiso è il recupero di ciò che più si è amato e si è perduto. Il volume si conclude con Ultime parole ai figli (1999), lasciate registrate su nastro dallo scrittore prima della sua scomparsa. È un lungo messaggio che rappresenta una sorta di testamento spirituale, che invita a credere nella gioia e ad andarla a cercare tutti i giorni.  

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