Irene Cabiati

il Canale Cavour

Storia e costume

il Canale Cavour

Irene Cabiati

In occasione del 150° della costruzione del Canale Cavour, il Museo Regionale di Scienze Naturali ha promosso la mostra fotografica di Irene Cabiati dedicata alla grandiosa opera idraulica. Costruita in meno di tre anni dal 1863 al 1866, da 14 mila manovali, ha portato benessere nel Vercellese, nel Novarese e in Lomellina creando le premesse dell'attuale triangolo d'oro europeo del riso. Nel catalogo che correda la mostra, curata in collaborazione con Federico Bollarino, Irene Cabiati con circa 140 fotografie, racconta la storia del Canale a cominciare dagli antefatti storici di cui sono stati protagonisti l'ideatore, Francesco Rossi, il progettista, Carlo Noè e Camillo Benso di Cavour che fu tra i promotori del progetto e che morì prima che i lavori fossero avviati. Un capitolo è dedicato alla gestione delle acque, affidata alle Associazioni di Irrigazione Ovest Sesia di Vercelli e Est Sesia di Novara e all'appassionato lavoro degli acquaioli che garantiscono il necessario flusso a ogni campo. E' questa la peculiarità  principale del Canale che nasce a Chivasso, prelevando le acque del Po, e si immette nel Ticino dopo 86 chilometri diramandosi su una rete irrigua di circa 20 mila chilometri. L'impianto architettonico con i suoi edifici di presa e di scarico è maestoso: nel catalogo sono pubblicati i disegni originali, forniti dall'Archivio Storico delle Acque di Novara, le foto d'epoca scattate durante i lavori e alcune pagine del quotidiano La Stampa che a quel tempo usciva come Gazzetta Piemontese. Il racconto ci avvicina ad un mondo sconosciuto ma efficace da 150 anni. Le foto illustrano minuziosamente il percorso del Canale. L'obiettivo talvolta indugia sulle risaie allagate e sui campi bruciati dal sole dopo la trebbiatura, presenta alcuni agricoltori e le tecniche di coltivazione, ma soprattuto fa scoprire il canto e i colori del Canale, la sua anima profonda che diventa spettacolare quando le sue acque scavalcano i fiumi passando su ponti canale o si infilano sotto il loro letto attraverso gallerie subacquee. Non mancano le riflessioni sul mutamento del paesaggio, le minacce dell'inquinamento, l'uso dell'acqua anche per produrre energia idroelettrica. Da sottolineare le peculiarità  culturali del territorio che andrebbero valorizzate, partendo proprio dal Canale, con iniziative favorevoli al turismo lento in un ambiente quasi sconosciuto come la ciclostrada Torino-Milano, lungo le alzaie del Canale Cavour, secondo un progetto studiato dai Politecnici di Torino e Milano, promosso dal Parco del Po della Collina torinese e di altri enti.

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