Raffaele Mangano

L'ULTIMO TERRESTRE

Romanzo

L'ULTIMO TERRESTRE

Raffaele Mangano

Presenza di vita estremamente probabile. Plexus ripeteva la frase in continuazione, a bassa voce, come se dovesse fissare nella memoria un appunto importante. Con la testa infilata tra le mani guardava e riguardava i dati e le tabelle, comparando le informazioni che giungevano dal Pioniere con le simulazioni eseguite dal laboratorio virtuale. Gli scarti fra le due classi di valori erano irrisori e pertanto le supposizioni trovavano conferma nella realtà . L’enigmatico pianeta dai riflessi azzurri, il terzo del sistema che avevano raggiunto, era circondato da un’atmosfera di azoto e ossigeno, e soprattutto vi era acqua in abbondanza. Sotto ogni schermata compariva quella scritta che lui traduceva in parole appena sussurrate: presenza di vita estremamente probabile. Plexus abbassò le braccia, si appoggiò allo schienale emettendo un lungo sospiro, socchiuse gli occhi e si domandò se il Pioniere fosse in grado di fornire una sua interpretazione dei dati. Un complesso così perfetto e logico, capace di elaborare miliardi di informazioni in tempi brevissimi, poteva farsi prendere la mano e pilotare le sue diagnosi? Erano finite da tempo le dispute sulla sensibilità  degli ordinatori, anche di quelli pi๠sofisticati. Persino il duplicato Erma non era in grado di attivare iniziative proprie, anche se alcuni episodi avevano scatenato una ridda di supposizioni e accesi dibattiti. Le macchine sarebbero rimaste macchine, così avevano stabilito i saggi. Tuttavia, per non rischiare complicazioni, gli esperimenti sulla genetica modificata e sugli innesti erano stati interrotti, e solo di recente aveva preso il sopravvento la corrente di pensiero che proponeva di riprendere e spingere a fondo la ricerca. Plexus allungò una mano per grattarsi la caviglia sinistra e sorrise nell’avvertire che anche la destra reclamava un analogo intervento; solo che la gamba non c’era pià¹, sostituita da una formidabile protesi che nulla aveva da invidiare a un arto vero. Eppure il suo cervello continuava a ricevere stimoli da quella parte del corpo, come sensazioni di caldo e freddo o appunto il rimuovere un prurito. Gli capitava persino di avvertire sensazioni di formicolio e di indolenzimento. Ripensò al Pioniere che ruotava attorno al pianeta misterioso e ammise di sentirsi emozionato.

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