Monica Zornetta

Novantadue - L'anno che cambiò l'Italia

Storia e costume

Novantadue - L'anno che cambiò l'Italia

Monica Zornetta

Il Novantadue non è un anno qualsiasi. Per molti è il confine che separa la Prima Repubblica dalla cosiddetta Seconda Repubblica. Per gli autori di questa antologia – molti dei quali provenienti dall’esperienza di Strozzateci tutti – è un paradigma: una chiave di volta che esemplarmente coniuga permanenze e rotture della storia italiana. Dodici mesi densi di avvenimenti tragici, epocali, sensazionali in cui affiorano le profonde crepe politiche, economiche e civili che caratterizzano gli ultimi quarant’anni di vita repubblicana. Il 1992 non è solo l’anno delle stragi di Falcone e Borsellino, è piuttosto un’escalation: Tangentopoli, il voto proporzionale uninominale, l’affermazione della Lega, l’agonia dei partiti di massa, la voglia di riscatto civile, il terrorismo mafioso, il debito sovrano alle stelle, l’intervento pubblico assistenzialista, il difficile rapporto con l’Europa. La lunga crisi della Repubblica sembra esplodere in tutta la sua urgenza lasciando immaginare che «nulla sarà  come prima». Questo libro torna sui fatti accaduti, cercando di andare oltre le macerie materiali e morali accumulate nel corso di un ventennio, per raccontare, fuori dai luoghi comuni, le storie che lo hanno reso un anno «indimenticabile». Senza pregiudizi ideologici, né inutili moralismi, ma con passione civile. La ribellione dei cittadini di Palermo, l’organizzazione dell’attentato di Capaci, la televisione della pietà  e del dolore, l’immaginario cinematografico, l’avanzata dei «perfidi» localismi, la distribuzione di plasma infetto, la silenziosa modernizzazione della ’ndrangheta, il ruolo delle donne nelle scorte dei magistrati antimafia, la sofferenza psicologica di Rita Atria, i grandi pentiti di camorra e l’alba del dominio del clan dei casalesi nell’affare rifiuti, la tangente Enimont e la nuova razza padrona. Il Novantadue è dunque l’inizio di una transizione che ha dato luogo a una lunga stagione di precarietà  politica, civile, sociale ed economica, durante la quale il futuro, una chimera, e il passato, un ostacolo da rimuovere, sono stati sostituiti da un immutabile presente.

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